Pennette rigate alla puttanesca

Sorvoliamo allegramente sulla etimologia del nome di questa ricetta. L’italico idioma lascia ben pochi dubbi sul detto “alla puttanesca”. Ebbene sì, avete capito bene. La leggenda narra di case di appuntamento o comunque di una ispirazione data dal vistoso e colorato abbigliamento delle meretrici che albergavano in quei locali, ai tempi della nescita del piatto, che trova la sua origini nella cucina tradizionale campana.

La ricetta originale include un abbondante uso del prezzemolo che qui ho omesso, per ragioni di esaltazione dei sapori. Vero è che il prezzemolo è abbastanza neutro, quindi perché utilizzarlo? Sinceramente non ho trovato quella grande perdita; anzi, eliminando il prezzemolo risaltano molto più evidenti i sapori di tutti gli altri ingredienti.

Ormai sono abituato alla prorompenza del piccante, quindi ho preferito abbondare su quello. La tradizione vuole abbondanza di peperoncino… e abbondanza sia. Ma vale per coloro a cui piace; per tutti gli altri dimezzate la dose del peperoncino e ne potrete apprezzare il gusto egualmente.

Un ultima nota: la puttanesca reclama, sempre parlando della tradizione, gli spaghetti o, sovente, le linguine. In moltissime varianti troviamo i maccheroni. Ho voluto, dopo varie sperimentazioni, osare con della pasta corta, integrale  e rigata. Raccoglie meglio il sugo, è ricca di fibre che aiutano ad arrotondare il gusto e, dulcis in fundo, riempie la bocca con delicatezza.


2015-11-14 12.46.06Ingredienti (per due persone)

140 gr. di pennette rigate integrali Barilla
200 gr. di pomodori datterini Mutti
4 filetti di alici sott’olio
30 gr. di capperi di Pantelleria
40 gr. di olive nere denocciolate
2 peperoncini piccanti Diavolicchio Calabrese
1 spicchio d’aglio
olio EVO, sale

 


 

Preparazione

Mettete a bollire dell’acqua salata per la pasta.

In una una padella salta-pasta mettete a rosolare lo spicchio d’aglio tritato finemente a coltello in poco olio. Aggiungete quasi subito i filetti di alici ed il peperoncino tritati anch’essi a coltello.

 

Tagliate le olive a rondelle e aggiungetele. Tritate i capperi grossolanamente e incorporateli al tutto. È giunto il momento di aggiungere i pomodorini. Mescolate accuratamente il tutto e, se schizza ovunque, coprite con una retina paraspruzzi. Non utilizzate un coperchio, l’umidità naturale degli ingredienti deve evaporare. Proseguite la cottura a fiamma moderata o bassa, in base al fornello utilizzato; il composto deve bollire leggermente senza però friggere.

Nel frattempo l’acqua della pasta dovrebbere essere giunta ad ebollizione. Buttate le pennette (o calate oppure tuffate; magari un giorno vi parlerò di quale termine è il più corretto) e attendete che si lessino a dovere. La Barilla consiglia 9 minuti, e tanto è il tempo necessario al sugo per cuocersi a puntino.

2015-11-14 13.10.10Trascorso il tempo consigliato per la cottura, scolate accuratamente la pasta e amalgamatela con il sugo. Lasciatela qualche minuto a fiamma vivace, ma non alta, in modo che prenda bene il sapore del condimento e ponetela nei piatti (anche qui occorre un appunto: impiattate è un termine entrato ormai nell’uso comune; forse un giorno mi esprimerò in merito).

 

2015-11-14 13.12.06

Servite ben caldo e… beh, buon appetito!


 

Cosa ascoltare

A volte essere spiritosi diventa un obbligo! Scoprirete che il piatto sarà finito ancor prima che finisca il brano.

Offenbach – Can Can Music

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