Spigola puntata al forno

Cucinare il pesce è la cosa più semplice, se lo sai fare, o la più complessa. In questo caso, o meglio in questa preparazione, scoprirete che oltre ad essere semplice, il risultato sarà anche gustoso.

Procediamo dunque con una breve ma doverosa descrizione di come procedere ma, prima ancora, di quali materie prime utilizzare.

L’ingrediente principale, il pesce ovviamente, potrà essere fresco o congelato. Nel caso di pesce fresco, occhio alla qualità, prima che al prezzo. Il batterio anisakis è sempre in agguato, anche se la cottura prolungata in forno vi metterà al sicuro da qualsiasi rischio.

La spigola puntata (Dicentrarchus punctatus)
Corpo allungato ricoperto di squame, testa conica, bocca grande con mascella inferiore pià sporgente della mascella superiore entrambe munite di piccoli denti che troviamo anche sul palato e sulla lingua. Provvisto di 2 pinne dorsali, una pinna anale e pinna codale leggermente biforcata.

Colorazione bluastra sul dorso con presenza di macchioline più scure, argentea sui fianchi e sul ventre con macchia nera ben evidente sull’opercolo. Lunghezza massima 60 cm circa (fonte http://www.benessere.com/alimentazione/pesce/122_Spigola_puntata.htm)

Trascurando le nozioni sull’aspetto fisico, la spigola puntata offre tutta una serie di qualità che la rendono molto adatta alla nutrizione. Le carni contengono, per 100 g di sostanza edibile, 18,8g di proteine e 3,7  di grassi, con un apporto calorico di 114kcal. Le carni bianche possiedono spine grosse, quindi facili da rimuovere e ben individuabili. Questo le rende adatte alla nutrizione dei piccoli umani, sempre poco attenti (o comunque poco avvezzi) alla pratica della masticazione accorta.

La spigola viene molto spesso chiamata anche branzino, e questo non è completamente corretto, ma neanche completamente errato. La spigola è tale quando, in periodo riproduttivo, depone le uova. Il branzino è “branzino” quando le feconda da “maschio”. Essendo molte specie di pesci maschi e femmine alternativamente (e spesso contemporaneamente), ecco che spigola e branzino differiscono soltanto nel momento della riproduzione. Per chi volesse andare più a fondo nell’argomento e meglio definire le differenze tra proterandrìa e proteroginìa ed ermafroditismo sequenziale o sincrono, un punto di partenza è sicuramente: La spigola e il branzino: un mistero svelato.


Ingredienti (per due persone)

350 gr. di spigola puntata
10 pomodori datterini
origano fresco (o maggiorana), menta, prezzemolo, timo
olio EVO
sale, pepe di Sichuan


Preparazione

Lavare accuratamente il pesce, desquamarlo e sfilettarlo. Stendere i filetti di spigola puntata, dalla parte della pelle, su una placca da forno foderata con carta alimentare adatta alla cottura.

Lavare accuratamente i pomodorini e tagliarli a spicchi. Porli sopra i filetti in maniera uniforme senza scolarli eccessivamente dall’acqua di vegetazione.

Tritare le erbe aromatiche abbastanza finemente e cospargere i filetti, umettare con olio EVO a filo e salare ponendo attenzione a non esagerare. Una leggera pepata a mulinello è ugualmente necessaria.

Porre in forno a 180° mettendo la placca in posizione alta, così da far gratinare i filetti durante la cottura. Controllare di tanto in tanto tenendo presente che venti minuti dovrebbero bastare. Molto dipenderà dalla grandezza del pesce.

A cottura ultimata servire in unione ai pomodorini che, a fine cottura, assomiglieranno a pomodori confit.

Questa preparazione si presta molto bene a rivisitazioni, sentitevi liberi di aggiungere capperi, olive e tutto ciò che il vostro gusto vi suggerirà. La cucina è soprattutto sperimentazione.

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