Per gli amanti delle ricette con “carattere”.

Non si tratta di una ricetta, tantomeno di una preparazione. Si tratta di una passione. Tutti coloro che desiderano mangiare piccante avranno avuto modo di organizzarsi nei più svariati modi. Chi compra peperoncini già secchi e confezionati si sarà accorto che sono perlopiù composti da Diavolicchio Calabrese o Cayenna. Due cultivar che sono piccanti sì, ma soltanto piccanti; con poco sapore, meno ancora i profumi.

Presumo che i produttori utilizzino questi due cultivar per ragioni di produttività delle piante e semplicità di essiccazione.

Personalmente ho cercato una alternativa. Girovagando nei vari florovivaisti di zona ho trovato un paio di cultivar senz’altro più saporiti e profumati del Diavolicchio o del Cayenna: il Cayambe e l’Acrata.

Sono di facile reperibilità, molto diffusi e poco costosi. Contemporaneamente adatti alla crescita da nord a sud dell’Italia.

Lasciateli crescere e una volta colti, a maturazione avvenuta, tagliateli longitudinalmente e metteteli su un setaccio (o un paraschizzi, oppure una retina spargifiamma) al sole per tre/quattro giorni consucutivi.

Quando risulteranno molto asciutti e secchi al tatto e si spezzeranno tra le dita con molta facilità saranno pronti.

Tritateli con l’aiuto di un mortaio o a coltello. Poneteli in un macinino per pepe e utilizzateli per tutto l’inverno. Buon appetito.

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